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La moda del Ghibli Style e dello stile Miyazaki con ChatGPT

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Sembrano passate epoche da quando, all’uscita del leggendario Kimi no na wa di Makoto Shinkai, tutto sembrava ruotare attorno al tentativo di ricreare quel tocco magico che Shinkai dona alle sue opere. 

Quello stile caratterizzato da colori accesi che si contrastano con un filtro che dona alle opere di Shinkai una coltre caratterizzata da una leggerissima foschia, è stato studiato per anni e si è tramutato in un filtro che permette di ricreare in foto la magia di 5 centimetri al secondo, il Giardino delle Parole e ovviamente Your Name.

Nel frattempo sono successe tante cose nel mondo: i film di Shinkai non riescono più a toccare le corde nell’intimo dell’animo e Il ragazzo e l’airone del leggendario Hayao Miyazaki ha rimesso la chiesa al centro del villaggio.

Nel contempo il mondo ha fatto diversi giri attorno al sole e l’umanità ha visto la prima foto di un buco nero, una pandemia che ha bloccato gli ingressi in Giappone per due anni, un terremoto devastante ad Haiti, la scomparsa della Regina Elisabetta, l’assassinio di Shinzo Abe, Trump con i suoi dazi, e l’insorgere dell’AI generativa.

E a diventare il primo grande tormentone del creare cose con l’assistente virtuale più famoso al mondo, ChatGPT, è stata proprio la creazione di immagini “Ghibli style”. E tutto, TUTTO, è stato riportato in stile Ghibli.

Grazie al motore di Sora – sempre sviluppato dallo stesso creatore di ChatGPT, OpenAI – implementato all’interno dell’ultima release dell’assistente, la versione 4o, meme, scene celebri di film, giocate di sportivi sono diventate virali e hanno portato lo studio di Miyazaki e Isao Takahata ad assurgere ad una popolarità senza pari in periodi di assenza dai grandi schermi.

trend Ghibli Style
Il grafico è un estratto di Google Trends a Venerdì 11 Aprile 2025 con keyword Studio Ghibli

È paradossale che proprio il leggendario creatore di meraviglie come Principessa Mononoke e di cui consigliamo caldamente il documentario “Never Ending Man” si sia espresso negativamente riguardo la AI art qualche anno fa. 

Proprio Miyazaki definì in maniera pesante questa cosa, definendo l’arte creata dall’intelligenza artificiale come “un insulto alla stessa vita”, andando poi a dichiarare che nessuna opera Ghibli si sarebbe mai avvalsa di queste tecnologie.

Per chi vi scrive è impossibile non andare con la mente a ciò che si fa nella vita. Dato che chi vi scrive si occupa di sviluppo di software AI (testo e voce ad oggi, ndMarco) è difficile stabilire se la visione del Maestro sia quella corretta o se la sua sia solo resistenza psicologica ad una realtà che avanza inesorabile. Ed è una cosa molto difficile da dire in queste sedi. 

Ho chiesto anche alla nostra Chiara-san la sua opinione a riguardo:

Questa moda delle foto stile Miyazaki, che è durata una decina di giorni e sta già passando in favore di una nuova “moda” action figure, la vedo assolutamente innocua fino al momento in cui non ci sarà qualcuno che ne ricaverà un profitto ai danni dello Studio Ghibli. Io, ingenuamente magari, ci vedo invece un modo di portare la conoscenza dei capolavori Ghibli a chi non li aveva ancora incontrati e durante il mio recente viaggio, ho avuto modo grazie a questo trend, di farli conoscere ai viaggiatori del mio gruppo.

Chiara-san

Ciò che però è chiaro, è che creare con l’AI è divertente e piace a tutti, ed è per questo che ho deciso di lasciare qui una galleria delle cose più interessanti che ho trovato in giro per il web realizzate proprio con il filtro Ghibli.

(clicca per ingrandire)

La moda del Ghibli Style e dello stile Miyazaki con ChatGPT ultima modifica: 2025-04-15T18:46:29+02:00 da Marco Di Martino
Marco Di Martino
Marco Di Martino
Affascinato dal Giappone, specialmente da chi lo abita. Marketer di professione, è un apprendista videomaker e fanatico di comunicazione, sia essa scritta, audiovisiva o numerica.

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